Un sogno: se fanno parte della stessa
società uomini liberi, uomini in detenzione e ragazzi e studenti in formazione,
parlare di carcere e devianza può avere anche una funzione didattica per questi
ultimi poiché, come sottolinea un caro amico e formatore; “la prevenzione come attività educativa può essere intesa come
anticipazione conoscitiva di quello che può succedere alle persone; e se quello
che può succedere consiste in un’esperienza detentiva, per la persona che si
imbatte in tale esperienza non è accettabile che si determini anche la sua
esclusione sociale”.
Parlare di carcere oggi è una operazione difficile e complessa, ma anche stimolante. Il carcere è in mezzo a noi, lo guardiamo ma non lo vediamo. Ci passiamo accanto per recarci al lavoro, al supermercato, per portare i nostri figli al parco, ma mai ci soffermiamo a chiederci: come è all’interno? Chi sono e cosa fanno le persone recluse?
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